Viaggio in Cina (2.5) – Al lavoro nelle piantagioni di Tè
Continua il viaggio in Cina raccontato da una partecipante che, dalla caotica Canton, ci accompagna nella tranquillità e nella pace delle piantagioni di Tè.
“Lasciato il nostro hotel nel centro di Guangzhou, ci siamo diretti con un pulmino privato con autista e interprete verso le piantagioni del Centro Sperimentale di Ricerca sul Tè dell’Università di Scienze Agricole di Canton, a circa 160 km dal capoluogo.
Giunti al Centro abbiamo trovato alloggio preso l’ostello dell’Istituto: una struttura in stile tradizionale inserita in uno splendido scenario naturale.
Il Centro di Ricerca, fondato negli anni cinquanta, è uno dei più importanti siti sperimentali della Cina. Qui si verificano tecniche avanzate di coltivazione biologica (tutto il Tè prodotto qui è rigorosamente bio!) e si compiono ricerche avanzate di genetica per la produzione di nuove cultivar.
Il direttore del centro si è offerto di accompagnarci personalmente nelle piantagioni e per tutta la giornata ha risposto con grande professionalità a tutte le nostre domande sulla botanica della Camellia Sinensis. Tutti i nostri quesiti sulle varietà, sulle talee, sugli innesti, sulla potatura, sui metodi di raccolta hanno avuto risposte molto esaustive.
La vera sorpresa è stata quando ci è stato proposto di provare a raccogliere le foglie del tè. Armati di cappelli di paglia e ceste di vimini abbiamo fatto il nostro raccolto. All’inizio pensavamo fosse una cosa organizzata per i turisti, ma abbiamo dovuto rimboccarci le maniche e lavorare sul serio!
In breve ci siamo resi conto che eravamo noi l’attrazione turistica: si è sparsa la voce che un gruppo di occidentali stavano raccogliendo il tè e ci siamo ritrovati circondati da numerosi studenti di agraria che ci fotografavano. Forse eravamo una rarità!
Terminato il raccolto, nel laboratorio didattico dell’Istituto, abbiamo sperimentato tutte le fasi della lavorazione artigianale del tè verde. Per essere sinceri, il risultato non è stato dei migliori, ma la soddisfazione di ripartire con un pacchetto del “nostro” tè, interamente raccolto e lavorato con le nostre mani, non si può esprimere”.