Erbe Infusionali – Come utilizzare la malva per curarci
OCCHI AFFATICATI? – TOSSE GRASSA? OGGI VEDIAMO L’INFUSO E LA COMPRESSA DI MALVA
Durante questi giorni di quarantena, tra serie tv, film, video su YouTube, o Netflix, o semplicemente dopo un po’ di sana lettura, sentite gli occhi affaticati, pesanti, o irritati? Un po’ come se l’omino del sonno avesse cosparso con la sua sabbia i vostri occhi?
A causa degli sbalzi di temperatura, o di un po’ di febbre primaverile, avete preso una tosse fastidiosa, che non vi permette di respirare in modo adeguato?
Se è così, siete nel posto giusto; oggi infatti torniamo a parlare della malva, ma questa volta con altri suoi utilizzi. Qualora non l’aveste già fatto, vi invito ad andare a dare un’occhiata all’articolo precedente, in cui raccontiamo un’altra proprietà di questa pianta.
La volta scorsa abbiamo parlato delle sue caratteristiche, oggi invece proviamo ad addentrarci nella sua storia.
A distanza di una settimana il suo nome non è cambiato, ed è sempre Malva sylvestris. Avevamo visto che la prima parte del suo nome è legata alle sue proprietà emollienti, e la seconda parte invece?
Si perché, quando si tratta di esseri viventi, l’uomo ha deciso di classificarli con due nomi, dove il primo indica il genere a cui appartiene, mentre il secondo la specie (un po’ come nome e cognome). Così come il nome ci identifica come individui, così accade anche per piante e animali. Sylvestris è una parola che deriva dal latino e significa “boscoso, selvatico, rustico” e ci racconta quindi una caratteristica della pianta, che non ha certo bisogno di cure e attenzioni, proprio per questa sua rusticità.
Cosa possiamo invece dire riguardo ai suoi usi nel passato?
Come sappiamo nei secoli precedenti le piante erano l’unica fonte di cura possibile e quindi si sperimentavano spesso i loro effetti.
Nell’antica Grecia, i filosofi della scuola di Pitagora, filosofo, scienziato e politico del V secolo a.C., la ritenevano un emblema di saggezza e addirittura un punto di incontro tra il mondo celeste e quello terreno. Pensate che i suoi rametti, invece, venivano sotterrati al di fuori delle stalle per evitare che i proprietari venissero colpiti dai malefici.
Se quest’ultimo uso vi può sembrare strano, aspettate di sentire ciò che accadeva nel Medioevo… la povera pianta veniva innaffiata con l’urina di una donna e poi si aspettavano 3 giorni, al termine dei quali, se la pianta era piena di vitalità, indicava che la donna era fertile. Il suo infuso a temperatura ambiente era anche utilizzato per lavaggi intimi in caso di infiammazioni vaginali.
La Malva come rimedio per occhi e gola
Ora però parliamo dell’argomento di oggi, ovvero gli occhi e la gola. Nel rettangolino verde e in quello arancione a lato trovate il preparato con la quale si usa la parte aerea di questa pianta per l’effetto desiderato. Grazie, alle sue mucillagini presenti nei fiori e nelle foglie, è in grado di idratare e rilassare l’occhio infiammato o secco, effetto dovuto principalmente alla quantità di luce proveniente dai dispositivi elettronici, che ci “obbligano” ad essere concentrati per molto tempo sui loro schermi.
Per quanto riguarda invece la gola, l’infuso è molto utile per ridurre le infiammazioni e per favorire la rimozione del muco, grazie alle sue proprietà espettoranti.
Spero che questo articolo vi sia piaciuto, io vi invito a seguire le pagine social di MondoThè qualora ancora non l’aveste fatto, insieme alla mia pagina personale e lavorativa che trovate nella descrizione.
Io vi saluto e vi invito alla settimana prossima, in cui parleremo di una nuova pianta e delle sue proprietà. Alla prossima settimana, (Clicca qui per tutti gli articoli di erboristeria)
Rubrica di Erboristica e Infusi a cura di:
Simone Ambrogio
Studente di Tecniche Erboristiche presso l’Università di Torino
Settore di competenza: piante officinali
Mi interessa il mondo vegetale con tutte le sue sfumature. Mi piacerebbe lavorare in questo settore e contribuire a diffondere le conoscenze a più persone possibili, promuovendo uno stile di vita sano. Sono un musicista e ho aperto da poco una pagina instagram chiamata “Plants in music”, per promuovere la conoscenza delle piante officinali e di tutto ciò che può influenzare il benessere delle persone, utilizzando la musica come strumento per coinvolgere maggiormente le persone.