Andamento negli anni di Eurofoglia, il logo europeo del biologico
L’Italia è leader del biologico in Europa, sia per numero di operatori che per superfici agricole convertite. Il settore ha attraversato indenne la crisi. Anzi. I dati degli ultimi anni parlano addirittura di una crescita nei consumi, aumentati del 7,4% solo nel primo semestre 2009 secondo ISMEA.
Parliamo di un fatturato di circa tre miliardi di euro; di ben 45 mila aziende agricole biologiche e di oltre un milione di ettari di superficie coltivata.
Sceglie bio un numero sempre crescente di cittadini-consumatori. Ecco perché continueremo a sostenere qualità, stagionalità e territorialità delle produzioni, che da oggi saranno ancor meglio riconoscibili, con Eurofoglia.
Nel 2014 il giro d’affari del settore biologico ha superato – a livello globale – i 60 miliardi di euro. L’Europa ha registrato un aumento del 7,6% a quota 26 miliardi mettendo nel mirino gli Stati Uniti, primo mercato mondiale con consumi pari a 27 miliardi. Per quando riguarda le aree coltivate all’interno dell’Unione europea il 6% è bio con l’Italia che spicca con circa l’11% di superficie agricola coltivata col metodo biologico.
Nel 2015 il giro d’affari nel Biologico e’ stato superiore ai 2,1 miliardi di euro nel solo canale domestico Italiano, senza considerare quindi tutto quello che passa attraverso la ristorazione, i bar, le mense e in generale il food service. E’ quanto vale il biologico in Italia (alimentare e non) secondo una recente stima di Ismea presentata al Sana di Bologna nell’ambito del convegno “Tutti i numeri del biologico italiano” a cura di Sana, Ismea, Sinab e Nomisma.
A fare la parte da leoni sono la Distribuzione moderna (ipermercati, supermercati, discount, libero servizio) con un fatturato nel segmento di circa 855 milioni (il 40% del valore del bio-retail) e le superfici specializzate nella vendita di prodotti biologici che muovono più di 760 milioni di euro (equivalenti al 35% del totale).
Ai restanti canali le stime Ismea attribuiscono un’incidenza complessiva di quasi il 25%, rappresentata per il 10% da mercatini, vendite dirette, gruppi di acquisto solidali (Gas) e e-commerce, per l’8,9% dai negozi tradizionali e per il 5,1% dalle farmacie. Quasi trascurabile, pari allo 0,6%, la quota complessiva riconducibile ad erboristerie e parafarmacie.
Nel 2016, secondo l’ultimo rapporto “Coop”, la tendenza dei consumi di prodotti naturali è in forte ascesa, nonostante il sovraprezzo da pagare, il 70% degli italiani è disposto a pagare di più un alimento completamente naturale, il 65% per uno che garantisce l’assenza di Ogm, il 62% per un prodotto bio e il 60% per uno senza coloranti.
Gli acquisti di prodotti biologici confezionati fanno registrare un incremento record del 20 per cento, praticamente più di un italiano su 3, dichiara di acquistare cibi bio o naturali, in totale sono quindici milioni le persone che – sottolineano in Coldiretti – mettono nel carrello prodotti locali a chilometri zero.
D’altra parte, secondo un’analisi Coldiretti su dati Sinab, il nostro Paese conta 49.070 imprese biologiche, in aumento del 12% rispetto all’anno precedente, con la superficie coltivata superiore al milione di ettari. L’Italia detiene il record europeo sul numero di agricoltori biologici, sono il 17% del totale, al secondo posto la Spagna (30.462 imprese, 12% dell’Ue) e la Polonia (25.944, 10%).
Per il settore vitivinicolo, a quattro anni dall’emanazione del Reg. 203/2012, gli operatori biologici non possono che essere soddisfatti per la grande crescita che questo segmento sta avendo, nel mondo, ma anche in Italia. L’export è il capofila, seguito da dettaglio specializzato bio, ristorazione, vendita diretta ed enoteche. A distanza segue la grande distribuzione organizzata nella quale, comunque, si registra un aumento del 70% delle vendite di vino negli ultimi 4 anni negli iper e supermercati.
Il Regolamento, ufficializzando la riconoscibilità con la dicitura “vino biologico” e l’eurofoglia, ha dato un grande impulso al settore, facendo chiarezza e differenziazione rispetto a generiche e talvolta ingannevoli menzioni in etichetta. La crescita delle cantine e del vino bio sono specchio del deciso incremento anche del vigneto biologico Italia che oggi sfiora i 70.000 ettari. “Una tendenza molto positiva – conclude Torelli – riscontrabile anche nell’Astigiano, che ci incoraggia e ci dice di essere sulla strada giusta. Speriamo che anche “Vinissage” possa seguire la parabola ascendente e consolidarsi come un appuntamento di rilievo”.
Fonte: Coldiretti e La Repubblica